Le emozioni nel sistema
I membri di una famiglia sono collegati tra di loro nell’amore originario che si manifesta attraverso il modo in cui si comportano tra di loro. Facciamo parte della nostra famiglia come gli organi fanno parte del corpo, secondo un principio di risonanza reciproca. Questo amore è più forte della volontà stessa dell’individuo e garantisce i bisogni fondamentali di appartenenza e di protezione, di riconoscimento di un posto per ciascuno, di equilibrio nel dare e nel ricevere, nonché di libera espressione per la crescita.
Se uno di questi bisogni non viene garantito, il sistema ne risente e altri membri percepiranno questo disordine, senza neanche ri-conoscere i veri nessi. Il disordine permane fino a che non viene ristabilito l’equilibrio nella generazione seguente o in quella successiva. Pertanto è utile rivolgere lo sguardo verso i problemi non risolti nella famiglia.
Bert Hellinger, che ha sistematizzato il metodo della costellazione, ha riconosciuto quanto spesso le persone siano appesantite da sentimenti che non sono collegati alla loro vita e che perciò non promuovono la loro evoluzione. Le persone che chiedono di “mettere in scena” la propria famiglia vorrebbero in realtà liberarsi di sentimenti pesanti che frequentemente esprimono.
Nel lavoro sistemico, il riconoscere il destino dei genitori o della persona con cui il cliente si è identificato porta ad un nuovo punto di vista e quindi al possibile cambiamento. Spesso i figli assumono su sé stessi il dolore come pure altri sentimenti per pura fedeltà al sistema, quindi per amore. Nel mettere in scena la costellazione riconosciamo come molti dei sentimenti che ci siamo addossati, non ci appartengano e quanto in realtà ci indeboliscano.
Possiamo esaminare ogni sentimento pesante e vedere se ci appartiene ponendoci la seguente domanda: questo sentimento mi rafforza o mi indebolisce? I sentimenti che rendono deboli sono sentimenti che non ci appartengono e hanno la tendenza a ripetersi. I sentimenti che ci rafforzano appartengono alla nostra vita. Il sentirli ci aiuta a crescere e ad evolvere.
Le Identificazioni
L’interezza e integrità di una famiglia spesso si mantiene attraverso una identificazione: una persona arrivata successivamente, inconsciamente assume ruoli, funzioni ed emozioni di una persona precedentemente esclusa.
Una persona esclusa è qualcuno che ha sofferto o è stato vittima di un’ingiustizia. Agli occhi degli altri membri della famiglia, quella persona non poteva/doveva essere vista, il che la escludeva dal sistema, spesso con motivazioni moralistiche o giudicanti.
La dinamica dell’identificazione è un risultato dell’attivazione della Coscienza Sistemica. Ma, mentre la coscienza sistemica restituisce completezza al sistema, la persona che ha compiuto l’identificazione, vive nel copione di un altro, con tutte le conseguenze negative di questa soluzione. La sua energia vitale è divisa tra sé e la persona più antica. Così si resta irretiti nel destino dell’altro.
Quando ci identifichiamo con qualcuno, pensiamo e agiamo come l’altro, ma non possiamo relazionarci con lui/lei perché non li percepiamo distinti da noi. Quando riconosciamo l’altro come diverso e separato da noi, possiamo esprimere amore dentro questa separazione: il mio atto d’amore dissolve l’identificazione. Allora la persona oggetto dell’identificazione può tornare al giusto posto nel sistema e io al mio. In questo modo l’equilibrio sistemico è ripristinato.
Arriva il momento in cui al passato, felice o tragico, deve essere consentito di essere “Passato” in modo che il sistema trovi pace. I membri esclusi diventano fonte di benedizioni quando sono reinseriti nell’anima della famiglia. Mentre il soggetto torna nel flusso vitale delle sue emozioni, che può indirizzare su nuovi oggetti della sua vita presente e futura.
La via delle emozioni
Sviluppare la capacità di tener lontani i sentimenti e di rimuoverli può essere spesso necessario per la sopravvivenza di un bambino. Da adulti percepiamo però questa difesa, evidente nel contatto ravvicinato, come fosse una corazza che rende insensibili a determinate situazioni e impedisce di sentire.
Rimuovere sentimenti ed emozioni richiede la spesa di molta energia vitale in perdita, con aumento di stanchezza e sfiducia. Di contro, la possibilità di vivere i sentimenti ancestrali dell’amore anche nelle costellazioni di altri, in qualità di rappresentanti, può dare ai partecipanti il coraggio di rivoluzionare i propri schemi mentali o credenze.
Sentire un’emozione significa accettare l’emozione assieme a tutte le manifestazioni fisiche che l’accompagnano, respirare a fondo fino a che il corpo e la mente siano calmi. Solo quando l’eccitazione è diminuita siamo nuovamente nella realtà e capaci di agire.
Trasformare in azione un’emozione o anche i sentimenti contrastanti che stanno emergendo equivale ad agire il sentimento. Non è sempre possibile dire se ciò sia bene o male. Sentimenti di solitudine possono a volte essere agiti attraverso un’attività frenetica nel proprio lavoro. Il risultato sarà senz’altro positivo dal punto di vista del successo professionale. Infatti la sensazione di solitudine servirà da motore per stimolare la persona nel lavoro, sempre di più, ma questo alimenterà il circuito della dipendenza. Inconsciamente si viene a creare un circolo vizioso tra lavoro/solitudine.
Altre persone che nella loro infanzia hanno avuto esperienze che hanno messo in pericolo la loro vita, hanno sviluppato la paura della morte, che si potrà manifestare anche in età adulta, portando a malattie che mettono appunto a repentaglio la vita. Si parla di agire le emozioni anche quando ad esempio gridiamo, picchiamo, sbattiamo una porta o ci addentriamo in discussioni interminabili. Tutto ciò impedisce di sentire ciò che si nasconde dietro quell’emozione, ovvero rabbia, ira, senso di solitudine, tutte reazioni al fatto che sono mancate attenzione, riconoscimento e amore.
Gli Ordini dell’Amore
Quando il destino dei genitori viene riconosciuto e accettato avviene uno spostamento del figlio all’interno del sistema ed egli si colloca finalmente al suo proprio posto. Spesso il cliente riesce a provare sentimenti primari verso i genitori e in tal caso scompariranno tutti quei sentimenti secondari che egli ha provato nei loro confronti per tanti anni, come rabbia, ira e disprezzo. A conclusione di una costellazione, è frequente che le persone sperimentino un forte aumento di energia, in quanto il sentire libera molta energia!
Gli Ordini sono al servizio dell’amore. Se siamo in armonia con essi, l’amore può scorrere, c’è pace e forza di iniziativa. Seguire gli ordini rinforza, mentre ignorarli crea conseguenze negative.
Essi ci mostrano il potere di tempo e spazio. Definiscono che quanto avvenuto prima ha precedenza e influenza su quanto avvenuto dopo, che l’inclusione di tutti significa vivere in Pace. Sottolineano gli scambi paritari del dare e ricevere, ed elaborano le conseguenze di identificazioni e irretimenti.
Gli Ordini sono legati alla condizione umana e non dipendono dalle culture, poiché agiscono prima e sotto il livello della specificità culturale. Di fatto ci sono molte norme culturali che non sono al servizio dell’amore, sebbene possano avere altre comprensibili funzioni. Perciò gli Ordini non riguardano la morale, ma l’etica universale. Probabilmente sono emersi dalla nostra storia di evoluzione biologica.
Non hanno a che vedere con il “politicamente corretto”. Danno priorità al gruppo sopra l’individuo, alla biologia rispetto alla mente, e sottolineano i nostri bisogni basilari di sopravvivenza, scambi e coerenza col sistema. Rispettare gli Ordini sostiene l’umiltà, la gratitudine e il rispetto.
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